La documentazione storica sul castello Visconteo, i materiali archeologici del sito e la campagna di scavi eseguiti dall’Ufficio cantonale dei monumenti storici nel cortile di palazzo Casorella hanno rivelato una moltitudine di reperti archeologici nell’area delle fortificazioni medievali, di qui la necessità di valorizzare il comprensorio urbano del castello e consentirne una visione complessiva. È parso indispensabile che gli operatori chiamati a intervenire in quest’area convergessero nella prospettiva di un parco archeologico proposto dal prof. Riccardo Carazzetti, integrandolo quale elemento fondamentale nella ristrutturazione della città (come previsto da Luigi Snozzi nel progetto per la sistemazione di Piazza Grande). Rientra in questa logica la proposta di ristrutturazione del complesso del castello, che si estendeva dall’antico porto alla parte alta del promontorio, dove oggi sorge Casorella. Questa lettura ha suggerito di rompere la netta separazione tra il castello e il palazzo collegando la parte inferiore e quella superiore delle fortificazioni, e usando come entrata il portone sottoportico su via Castello che, con il ripristino della rampa che sale da via Rusca, diventa il collegamento privilegiato del complesso delle fortificazioni con i due livelli della città.